“Se dovesse vincere il Sì l’Italia finirebbe nelle mani da una parte dei servi e dall’altra degli arroganti”, lo ha detto Gaetano Quagliariello parlando al Teatro al Quirino durante l’evento Io Voto NO, organizzato da IDEA con i Comitati civici per il NO.
“Noi preferiamo non essere servi per essere dei cittadini”, ha aggiunto Quagliariello, ricordando che i parlamentari del Movimento sono usciti dalla maggioranza “pur essendo sul carro del vincitore” e votando poi No alla riforma. “Noi stiamo combattendo con le cerbottane – ha detto parlando della campagna referendaria – mentre dall’altra parte c’è un esercito con le bombe atomiche”. “Ma sono sicuro che al referendum vincerà il No, perché il popolo capisce più di quello che Renzi crede”.
“Noi abbiamo fatto il possibile in Parlamento per votare Sì alla riforma – ha proseguito – perché eravamo convinti che delle riforme servissero”. “Dinnanzi alla più lunga crisi economica dell’ultimo secolo, a delle immigrazioni bibliche, alla crisi dell’Europa e a un welfare che non riesce a dare garanzie ai nostri giovani, riunire il Paese introno a un disegno costituzionale avrebbe consentito di affrontare meglio le difficoltà”.
“Ma una cosa è riunire il Paese un’altra e diventare il lacché di un giovane che crede di essere onnipotente ed ha voluto trasformare la riforma e il referendum in un plebiscito”. “Dobbiamo costruire una alternativa a Renzi – ha detto ancora Quagliariello – e col referendum ci giochiamo se questa alternativa deve essere liberale e cattolica o deve essere solo grillina. Se vince il Sì rimarranno in campo solo Renzi e Grillo”.
“Alla base della riforma c’è un disegno accentratore, in base al quale l’Italia è stata improvvisamente illuminata dalla luce renziana e può ripartire solo se centralizza tutto nelle sue mani. Quello che è successo sulla legge Madia è paradigmatico. Si è cercato di porre la dirigenza pubblica sotto la mannaia del governo”, ha proseguito il senatore dopo che la Consulta ha bocciato parti della riforma Madia della PA.
“E poi, da un lato il governo è andato dai presidenti di Regione a dire ‘da oggi in poi i dirigenti delle Asl li nomino io’, e dall’altro ha varato una norma per cui, per fare un favore al suo amico De Luca che gli porta voti al referendum, i presidenti delle Regioni in dissesto vengono nominati commissari per la sanità”.
E ancora: “Le dichiarazioni del sindaco di Milano -ha aggiunto- sono il migliore spot per il no. Sala dice che potrebbe fare il senatore non più di un giorno a settimana perché come sindaco ha altre cose di cui occuparsi. La verità è che, per come è mal congegnato, il futuro Senato avrebbe competenze praticamente su tutte le leggi, non potrebbe essere organizzato per sessioni, sarebbe un organo di interdizione politica e non di rappresentanza territoriale”. Insomma, #IoVotoNO.